Ridonare futuro
Si legge sul viso di donne picchiate, soffocate da gelosia, abusi sessuali e umiliazioni. Ma anche sul volto di uomini arrabbiati e insoddisfatti. La violenza sulle donne ha tante facce. In Campania riparte il progetto Ridonare futuro, dedicato alla violenza di genere, con un’importante novità: provare ad aiutare anche gli uomini maltrattanti. Scarica il Vademecum per gli uomini violenti che vogliono cambiare.
Costruire una rete
Costruire una rete integrata di protezione per le donne vittime di maltrattamento e anche di supporto per gli uomini che agiscono violenza: è il principale obiettivo di R.I.DON.ARE FUTURO. Ne parliamo con Fabio Martino, psicologo e membro dell’Associazione A Voce Alta di Salerno che, insieme all’Associazione Progetto Famiglia “A. Cancellieri” Affido di Benevento, la Cooperativa Sociale Città Irene di Santa Maria Capua a Vetere, Progetto Famiglia Onlus e le Acli di Napoli, rientra nel partenariato a guida del progetto. «Costruire una rete è, secondo le linee guida europee ed italiane, un esempio di buona prassi per affrontare il problema della violenza di genere» – spiega Martino – «Il progetto prevede oltre il supporto, l’accoglienza e la presa in carico della donna, anche 8 borse di studio per entrare nel mondo del lavoro e l’opportunità, aperta a tutte le donne, di un orientamento professionale offerto dalle ACLI. È possibile contattarci al Numero Verde 800 661592. Ma la peculiarità consiste anche nel guardare a chi agisce la violenza».
Aiutare anche gli uomini
«L’uomo maltrattante tende a non chiedere aiuto e quasi sempre è spinto a noi dalla partner o dai servizi sociali» – continua Fabio Martino – «Non riconosce di essere violento o, se ne è vagamente consapevole, ne attribuisce la colpa alla donna, ancor di più per la violenza psicologica. Quindi prima bisogna informare esattamente su ciò che vuol dire violenza e poi lavorare sull’assunzione di responsabilità: la violenza è una scelta precisa. Dopo, se ci sono le condizioni per proseguire, ci atteniamo al protocollo di Oslo per il trattamento degli uomini violenti, articolato in 4 fasi. La prima è la consapevolizzazione della violenza. La seconda consiste nell’insegnare all’uomo, attraverso varie strategie, a riconoscere come si sente prima che quel vissuto sfoci in una condotta violenta. Questo gli dà la possibilità di alternative di comportamento (per esempio chiedere alla partner un time out nella discussione e uscire per una passeggiata). E soprattutto mette la donna e i figli in sicurezza. La terza fase richiede di entrare nello specifico del proprio vissuto e dei propri modelli familiari dove spesso emergono agganci con la condotta violenta. L’ultima fase è il riconoscimento dell’Altro». Può avvenire il ricongiungimento familiare? «Per noi è un aspetto secondario» – sottolinea Fabio Martino – «Puntiamo sulla possibilità che l’uomo possa cambiare, senza coinvolgere la partner». Cosa scatena la violenza? «Generalmente è una scelta che l’uomo fa per non affrontare un vissuto di impotenza. Un altro comune denominatore è la cultura maschilista dentro la quale tutta la violenza di genere si muove».
Il coraggio di farsi aiutare
Se sei una donna che subisce violenza, non solo fisica ma anche psicologica, economica, sessuale, chiedi aiuto al Numero Verde 800 661592. Se sei un uomo violento e hai voglia di cambiare, clicca qui per scoprire cosa fare.