Un luogo per ritrovarsi, per scoprire la piacevolezza dello stare insieme senza essere giudicati, per afferrare una mano che offre aiuto, per promuovere la cultura e la circolazione delle idee in una città difficile ma ricca di potenzialità. Si chiama Tenda ed è l’open space realizzato dalla Comunità Tabor nel cuore di Castellammare di Stabia, nella centrale e tranquilla Via Surripa.
Sarà inaugurata domenica 21 gennaio alle 19.00 alla presenza dell’Arcivescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare, Monsignor Francesco Alfano, e di don Fabio Di Martino, il fondatore della Comunità Tabor che presenterà il progetto sociale e valoriale costruito con entusiasmo intorno alla Tenda insieme ai giovani volontari e membri della Comunità.
Un progetto che già nel nome contiene le sue coordinate: nell’Antico Testamento la tenda è il luogo dell’incontro tra Dio e il suo popolo ovvero il tempio, che nel Vangelo diventa il Corpo stesso di Gesù che viene ad abitare tra gli uomini. La Tenda intende porsi perciò come segno e testimonianza di un Dio vicino che offre gratuitamente il suo amore dimorando nella vita quotidiana, realtà tangibile di una fede che si fa servizio e incontro gioioso con l’Altro.
Costruita su due piani, la struttura comprenderà un ambulatorio medico, un centro di ascolto, uno sportello di consulenza legale e aule di studio destinate ad accogliere anche giovani studenti per i quali sono previste attività di accompagnamento e di sostegno nel percorso scolastico. Ma accanto all’erogazione di servizi specifici rivolte a persone in situazioni di difficoltà, la Comunità ha inteso offrire a tutti la preziosa occasione di uno spazio di condivisione del tempo e delle idee. Così la Tenda è dotata di un grande salone fornito di un palco nonché di una moderna attrezzatura audio e video, che la rendono funzionale ad ospitare convegni, eventi culturali, esposizioni e performances artistiche. L’angolo bar all’ingresso è concepito come luogo di sana aggregazione per i giovanissimi e, a completare la struttura, sono state create tutte le condizioni per garantire momenti di gioiosa convivialità, a partire da un’ampia cucina, fino a un lungo tavolo, emblema di un’accoglienza familiare che intende abbattere qualsiasi barriera sociale, umana e culturale.
Il 21 gennaio terrà a battesimo anche un’altra importante novità: segnerà infatti il lancio ufficiale di Radio Tabor, la web radio della Comunità che proprio in quel giorno darà il via alla sua programmazione con spazi di informazione, di intrattenimento e di riflessione sulla Parola.
«La Parola di Dio ha bisogno di segni concreti» – sottolinea don Fabio Di Martino – «Spesso noi cristiani ci preoccupiamo di essere ‘credenti’ e invece dobbiamo essere ‘credibili’. La Tenda vuole essere un’opera segno dopo il Giubileo della Misericordia e una testimonianza del nostro cammino decennale in quanto Comunità. Ma non solo questo. Noi abbiamo voluto un luogo aperto a tutti, ai giovani come alle persone disagiate, alle associazioni e ai gruppi che magari non hanno un posto in cui vedersi e a quanti desiderano promuovere la cultura. Le attività condotte dalla Comunità Tabor ci hanno aiutato anche nell’analisi dei bisogni espressi dal territorio. Oltre ai bisogni primari, legati spesso alla difficoltà di portare avanti la famiglia, alla crisi economica, alla precarietà o assenza del lavoro e alla mancanza di punti di riferimento, il bisogno più impellente, sotteso a tutti gli altri, è quello di vincere la solitudine che colpisce praticamente tutte le fasce d’età. C’era bisogno di un luogo in cui incontrarsi perché essere comunità vuol dire stare insieme».
Così il contributo volontario di alcune aziende che hanno messo a disposizione manodopera specializzata, l’autotassazione dei promotori, i proventi del 5 per mille ma soprattutto il lavoro materiale degli stessi membri della Comunità, che per oltre un anno hanno speso le loro fatiche nella realizzazione della struttura, hanno fatto sì che il progetto prendesse vita.
I servizi della Tenda sono offerti gratuitamente dai volontari opportunamente formati così come non viene richiesto nessun contributo per l’utilizzo degli spazi.
«Noi vogliamo accogliere persone ed eventi, nel rispetto della libertà e della diversità e testimoniare che questo può essere, in un contesto non sempre facile, un luogo di pace e di bellezza» conclude don Fabio Di Martino.
A questi valori si ispirerà il ciclo di manifestazioni con cui, di fatto, cominceranno a prendere il largo le attività della Tenda, nel corso della Settimana della Pace voluta da Papa Francesco e che dal 23 al 28 gennaio alternerà dibattiti, momenti di spiritualità e di aggregazione giovanile, convegni e report di testimonianze.
Un incipit all’insegna dell’abbraccio spirituale con l’Altro quello di martedi 23 gennaio alle ore 19.30. Insieme per la pace, l’evento che aprirà la Settimana, siglerà infatti l’incontro con le Chiese evangelica valdese, battista e greco-cattolica nonché con la comunità islamica di Napoli e culminerà con una preghiera interreligiosa cui presenzieranno l’Arcivescovo Alfano, il direttore dell’ufficio ecumenismo della Diocesi, don Salvatore Iaccarino, il pastore valdese Leonardo Magrì e quello battista Jaime Castellanos, il cappellano per gli ucraini don Igor Stus e l’Imam Abdallah Massimo Cozzolino.
Mercoledì 24 gennaio alle 19.00 lo sguardo sarà rivolto a un continente in cerca di pace. Le testimonianze di Sanna Manneh, Umberto Astarita, Cristina Russo e Salvio Di Lorenzo condurranno i presenti attraverso l’esperienza dei corridoi umanitari in Africa, nel corso di un incontro che vedrà ospite la Caritas Diocesana. Seguirà, dalle ore 21.00 alle 24.00, l’Adorazione Eucaristica, consueto appuntamento del mercoledì della Comunità Tabor che, per l’occasione, sarà dedicata alla pace.
La famiglia come luogo di promozione della pace globale e individuale sarà invece al centro dell’incontro, promosso in sinergia con il Forum delle Associazioni Familiari della Campania, giovedì 25 gennaio. Sul palco della Tenda, a partire dalle ore 20.00, i contributi di Marco Giordano, presidente del Forum campano, Gianvincenzo Nicodemo, presidente provinciale Acli di Napoli, Nino Di Maio, membro dell’Associazione Progetto Famiglia “Franco Vitale Onlus” di Castellammare, e le testimonianze di famiglie adottive dell’Ai.bi (Associazione Amici dei Bambini) nonché di donne che hanno superato esperienze di violenza, segnalate dal CIF (Centro Italiano Femminile), illumineranno il valore della famiglia come dimensione in grado di accogliere tra le sue braccia calde la persona bisognosa di cure e protezione rispetto a un contesto di disordine e/o violenza, ma anche come realtà in cui esperire la capacità di risoluzione del conflitto relazionale quale volano per costruire una società solidale e pacifica, sorgente e patrimonio di affetti e risorse da custodire, scommessa sull’empowerment della donna capace di riscatto affettivo e sociale.
L’entusiasmo dei giovani si sprigionerà invece venerdì 26 gennaio alle 20.30 con Assafaddì, evento di musica e convivialità che per l’occasione vedrà la live music for peace di Tiziana Savarese. L’appuntamento si configurerà come un vero e proprio format che sarà ripetuto ogni venerdì alla stessa ora, animato dai giovani della Comunità Tabor che vi hanno associato l’omonimo hashtag.
Focus specificamente concentrato sulle donne vittime di violenza sabato 27 gennaio alle ore 10.00 con il convegno formativo Violenza e donne, percorsi psicologici e legali a tutela di chi subisce e alla protezione delle persone più vulnerabili, patrocinato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del Foro di Torre Annunziata. Psicologi e avvocati sviscereranno una tematica di stringente attualità con un approccio specialistico e particolare attenzione rispetto alla tutela dei diritti delle donne e dei soggetti più fragili.
Domenica 28 gennaio alle ore 12.00, infine, la Celebrazione Eucaristica per la Pace presieduta da Monsignor Alfano concluderà una Settimana all’insegna della sfida più rivoluzionaria e più avvincente che tocchi l’uomo di oggi. Quella della speranza, la piccola pietra che Martin Luther King sognava di estrarre dalla montagna della disperazione in un mondo in cui «riusciremo a lavorare insieme, a pregare insieme, a lottare insieme, ad andare in prigione insieme, per difendere la libertà insieme, sapendo che un giorno saremo liberi».
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